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mare di papaveri
Genere: romanzo
Voto: 4,0 / 5
Autore: Amitav Ghosh
Traduttore: Anna Nadotti, Norman Gobetti
Anno: 2008
Titolo originale: Sea of poppies
Trama
La Ibis è una goletta a due alberi che, negli anni Quaranta del XIX secolo, ai tempi delle guerre dell'oppio, solca le acque dell'Oceano Indiano per il traffico illecito di oppio e coolie. Sullo sfondo storico dell'opera si intrecciano le avventure di personaggi molto diversi tra loro: Deeti, giovane contadina che non esita a infrangere i sacri riti della tradizione hindu; Zachary Reid, figlio di una schiava liberata del Maryland; Serang Ali, capo dei lascari della Ibis; Neel Rattan Halder, ultimo discendente di una famiglia di latifondisti del Bengala; Paulette Lambert, figlia del francese conservatore dell'orto botanico di Calcutta... Spinti dalle ragioni più svariate, tutti i protagonisti si incontrano a bordo del veliero che li condurrà verso un destino ignoto, comprensibile solo con la lettura di Il fiume dell'oppio, secondo romanzo della trilogia della Ibis.
Amitav Ghosh
Nasce a Calcutta nel 1956, ha studiato a Oxford e vive tra la sua città natale e New York. È considerato una delle voci più importanti della narrativa indiana in lingua inglese. È l'autore della celebre trilogia della Ibis (costituita da Mare di papaveri, Il fiume dell'oppio e Diluvio di fuoco). Tra le sue opere pubblicate in italiano figurano inoltre:
  • Il cerchio della ragione (Garzanti 1986, Einaudi 2002)
  • Il cromosoma Calcutta (Einaudi 1996, Neri Pozza 2008)
  • Il palazzo degli specchi (Einaudi 2001, Neri Pozza 2007)
  • Il paese delle maree (Neri Pozza 2005)
  • Le linee d'ombra (Einaudi 1996, Neri Pozza 2010)
Sul romanzo è stato scritto...
​ "Un'idea letteraria geniale, affidata a una lingua di grande suggestione".
Giuliano Boccali - il Sole 24 Ore
«Dove va quella barca, mamma?» disse Kabutri.
Fu la domanda di Kabutri a provocare la visione di Deeti: ai suoi occhi si disegnò immediatamente l'immagine di un'enorme nave con due alti alberi, tra i quali erano tese grandi vele di un biancore accecante. La prua si assottigliava in una testa dal lungo becco, simile a una cicogna o a un airone. Sullo sfondo c'era un uomo, in piedi a prora, e sebbene non lo vedesse distintamente, ebbe la sensazione di una presenza precisa e sconosciuta.
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