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I figli della mezzanotte
Genere: realismo magico
Voto: 4.5 / 5
Autore: Salman Rushdie
Anno: 1981
Titolo originale: Midnight's Children
Trama
Salim Sinai ci racconta la sua storia partendo dalle origini della sua famiglia e spostandosi nel tempo cercando di ricostruire tra memoria, storia e finzione, i momenti più importanti della sua vita. Nato a mezzanotte del 15 Agosto 1947, insieme all'India stessa e ad altri bambini, possiede un naso ultrasensibile e riesce a connettersi telepaticamente con tutti gli altri bambini nati con lui, dotati a loro volta di doti soprannaturali. Ne consegue che il racconto del suo vissuto personale si intreccia inesorabilmente con le vicende dell'India indipendente, tra cui lo stato di Emergenza dichiarato nel 1975 durante il governo di Indira Gandhi.
Il racconto viene considerato un esempio di realismo magico in cui realtà e finzione si intrecciano e si contaminano, creando una storia stratificata e leggibile su più livelli, primi fra tutti la vita del protagonista e le vicende indiane dopo il 1947.
Salman Rushdie
Nato  a Mumbai nel 1947 in una famiglia musulmana, studia a Cambridge. Nel 1981 vince il Booker Prize per il romanzo I figli della mezzanotte e nel 1989 diventa famoso in tutto il mondo per la condanna a morte (fatwa) da parte dell'Imam Khomeini, che accusava di blasfemia il suo romanzo I versi satanici. Da quel momento Salman iniziò a vivere sotto protezione nel Regno Unito.
Di seguito le sue opere:
  • I figli della mezzanotte - 1981
  • La vergogna - 1983
  • I versi satanici - 1989
  • Shalimar il clown - 2005
  • L'incantatrice di Firenze - 2008
  • Joseph Anton - 2012
  • La caduta dei Golden - 2017
Sul romanzo è stato scritto...
"Uno dei più importanti libri proveniente dal mondo della letteratura in inglese di questa generazione."
New York Review of Books
Io sono nato nella città di Bombay...tanto tempo fa. No, non va bene, impossibile sfuggire alla data: sono nato nella casa di cura del dottor Narlikar il 15 agosto 1947. E l'ora? Allo scoccare della mezzanotte, in effetti. Quando io arrivai le lancette dell'orologio congiunsero i palmi in un saluto rispettoso. Oh, diciamolo chiaro, diciamolo chiaro; nell'istante preciso in cui l'India pervenne all'indipendenza, io fui scaraventato nel mondo. Ci fu chi boccheggiò. E, fuori dalla finestra, folle e fuochi d'artificio. Pochi secondi dopo, mio padre si ruppe un alluce; ma questo incidente era una bazzecola se paragonato a quel che era accaduto a me in quel tenebroso momento: grazie infatti alle tirannie occulte di quelle lancette dolcemente ossequianti, io ero stato misteriosamente ammanettato alla storia, e il mio destino indissolubilmente legato a quello del mio paese. Nei tre decenni successivi non avrei avuto scampo.
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