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21 novembre 2021

Dhanteras e Bhāī dūj: l'alba e il tramonto della festività del Dīvālī

Qualche giorno fa si è conclusa una delle festività religiose più celebrate del sub-continente indiano, Dīvālī. Nota anche come la festa delle luci, rappresenta simbolicamente la vittoria del bene sul male, della luce sulle tenebre, e consiste in cinque giornate di festeggiamenti. Oggi vogliamo parlarvi del primo giorno, Dhanteras, e dell'ultimo, Bhāī dūj.

Dhanteras, un augurio di ricchezza


आपके घर में धन की बरसात हो
लक्ष्मी का वास हो
संकटों का नाश हो
शान्ति का वास हो

 

“Che piova denaro nella tua casa,

che possa essere la dimora di Lakṣmī,

che i guai finiscano

e regni la pace.”

Quella che avete appena letto è una delle tante frasi augurali della festa induista di Dhanteras, celebrata quest’anno il 2 novembre. Questo giorno è una parte fondamentale della famosa festività di Dīvālī o Dīpāvalī, la festa delle luci: infatti, non tutti sanno che il primo giorno del Dīvālī è proprio Dhanteras, da dhan, ricchezza, e teras, tredici, numero che fa riferimento al tredicesimo giorno lunare di Kārtik, mese del calendario induista in cui si svolge questa festa.

Durante Dhanteras è tradizione acquistare oggetti d’oro e/o d’argento (per chi può permetterselo!), ma anche utensili, elettrodomestici o vestiti nuovi, dal momento che si considera il nuovo “dhan”, per l’appunto l’oggetto prezioso, un segno di buon auspicio. Per l’occasione c’è anche qualcuno che decide di gettare via oggetti rotti o rovinati, proprio in segno di volersi lasciare alle spalle “il vecchio” ed accogliere il nuovo benessere!

Dhanteras è il giorno in cui la dea Lakṣmī emerse dalle acque irrequiete dell’oceano durante il Samudra manthana (che possiamo tradurre letteralmente dal sanscrito come “zangolatura dell’oceano di latte”), portando un vaso pieno d’oro tra le mani. Per essere benedetti da lei, le persone che ne hanno la possibilità, fanno investimenti in oro durante questo periodo dell’anno, affinché la prosperità possa aumentare nell’anno venturo.

Al calar del sole si compie la preghiera dedicata a Lakṣmī, la Lakṣmī pūjā, in cui vengono accese le tipiche candele di argilla del Dīvālī, le piccole e suggestive dīyā, simbolo di purezza, bontà e buona fortuna. 

LAKSHMI DIWALI.jpg

Ora immaginiamo di essere ospiti in una casa indiana in cui si festeggia Dhanteras: ciò che apparirà immediatamente davanti ai nostri occhi saranno le immancabili dīyā, che resteranno accese tutta la notte. Tutta la famiglia si riunirà seduta per pregare la dea Lakṣmī, donatrice di prosperità materiale e spirituale, benessere e purezza, e il dio Gaṇeśa, donatore di pace, istruzione e serenità. Saranno offerti frutta fresca o secca e dolcetti tradizionali, ed invocati canti devozionali e mantra.

 

Ma Dhanteras è solamente l’inizio del tanto atteso festival, che termina con la celebrazione del Bhāī dūj.

Bhāī dūj, la celebrazione del legame tra fratelli
 

Il quinto ed ultimo giorno di Dīvālī, si celebra Bhāī dūj, una giornata dedicata a festeggiare l’affetto che lega i fratelli (bhāī appunto). Si celebra il secondo giorno (dūj) di Śukla Pakṣa - il periodo di luna crescente del mese di Kārtik - che quest’anno è stato il 6 novembre.

Tra le leggende che raccontano dell’origine di questa festività, una ha come protagonisti Yamunā e suo fratello Yamrāj, che si rivedono dopo un lungo periodo passato lontani l’una dall’altro. Yamunā, per celebrare questo ricongiungimento tanto atteso, accoglie il fratello con un sontuoso banchetto, accompagnato dal rituale della ārtī, l’offerta di luce a una divinità, e dall’applicazione del tilak sulla fronte di Yamrāj. Con questi doni la sorella vuole dimostrare devozione e affetto nei confronti del fratello, così che Yamrāj, dio della morte e della giustizia, per ricambiare tali gesti d’amore, promette protezione e prosperità a Yamunā. Si impegna, inoltre, a tornare a farle visita ogni anno, proprio in quello stesso giorno.

Ogni anno, in questa occasione, i fratelli fanno visita alle sorelle e vengono accolti con un bel pranzo a base dei loro piatti e dolci preferiti. A suggellare questo legame così potente ci si scambiano doni e si passa una giornata in compagnia della famiglia.
 


Leggendo di questa festività, a qualcuno sarà probabilmente venuta in mente qualche similitudine con un’altra cerimonia induista, il Rakṣābandhan. Quest’ultima, in effetti, celebra il legame (bandhan) di protezione (rakṣā) tra fratelli, ma non prevede gli stessi rituali del Bhāī dūj.

Raksha Bandhan

Durante il Rakṣābandhan, che si festeggia nell’ultimo giorno del mese di Śrāvaṇa e che solitamente coincide con il mese di agosto del calendario solare, le sorelle legano intorno al polso dei fratelli un braccialetto (rākhī). I fratelli ricambiano con doni e offrono la loro protezione, consolidando così il legame che li unisce.

Nonostante originariamente questa usanza si praticasse solo tra fratelli e sorelle, oggi si è diffusa anche tra amici più stretti, che si scambiano tra loro coloratissime rākhī e celebrano i valori dell’amore e dell’amicizia.

E voi lo avete mai festeggiato il Dīvālī? Siamo curiosi di sentire i vostri racconti, scriveteci per condividerli con noi!

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Marilena Proietti e
Valeria Termolino

Ci siamo entrambe laureate in Lingue e Civiltà Orientali all'Università Sapienza di Roma, seguendo un percorso incentrato sullo studio della lingua hindī e dell'enorme patrimonio culturale del sub-continente indiano. Durante la laurea magistrale abbiamo condotto un fieldwork in Jharkhand su tematiche letterarie e di genere connesse alle popolazioni Ādivāsī che vivono nello Stato nord-orientale dell'India. 

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